Eine junge Frau in einem fließenden hellblauen Kleid dreht sich mit ausgebreiteten Armen auf einer Steinterrasse vor einer mediterranen Steinmauer. Sie trägt dezente VenoTrain Kompressionsstrümpfe, die sich harmonisch in das Outfit einfügen.

Sindrome post-trombotica

Cosa fare in caso di danni a lungo termine a seguito di una trombosi?

Una sindrome post-trombotica può essere la conseguenza di una trombosi venosa e, nella maggior parte dei casi, di una trombosi venosa profonda della gamba (TVP). Quasi una persona su due sviluppa, come conseguenza di una TVP, una sindrome post-trombotica di entità più o meno grave. Con il giusto trattamento è possibile nella maggior parte dei casi alleviare i disturbi ed evitare ulteriori conseguenze dannose.

Cos’è una sindrome post-trombotica?

Darstellung der Anatomie einer Vene bei einem postthrombotischen Syndrom. Ein postthrombotisches Syndrom kann die Folge einer Venenthrombose - meist einer tiefen Beinvenenthrobose (TVT) - sein. Fast jeder Zweite, der an einer TVT leidet, entwickelt in der Folge ein mehr oder weniger ausgeprägtes postthrombotisches Syndrom.

Per trombosi si intende un trombo all’interno di un vaso sanguigno che limita o impedisce del tutto il flusso di sangue. In linea di principio, la trombosi può colpire sia le vene che le arterie. Tuttavia le trombosi si sviluppano con maggiore frequenza nelle vene delle gambe, sotto forma di trombosi venosa superficiale (TVS) o trombosi venosa profonda (TVP). La sindrome post-trombotica è quasi sempre la conseguenza di una trombosi venosa profonda della gamba. Durante il decorso della patologia, si formano delle cicatrici e delle alterazioni infiammatorie della vena interessata che impediscono il corretto funzionamento delle valvole venose che regolano il flusso sanguigno. Di conseguenza si sviluppa un ristagno di sangue nella gamba interessata che può portare con sé ulteriori complicazioni.

Sindrome post-trombotica: sintomi e cause

Le vene trasportano il sangue dal resto del corpo verso il cuore. Per impedire il reflusso del sangue verso le braccia e le gambe in conseguenza della forza di gravità, le varie sezioni delle vene sono separate da valvole. Queste svolgono esattamente la stessa funzione di vere e proprie valvole, impedendo il reflusso del sangue. Quando a causa di un disturbo venoso queste valvole non svolgono più adeguatamente il proprio compito, ad esempio per la presenza di cicatrici dovute a processi infiammatori durante e dopo una trombosi, il sangue ristagna nelle estremità. Questo provoca un aumento della pressione all’interno delle vene. Come ulteriore conseguenza si possono verificare fuoriuscite di liquidi dalle vene nei tessuti circostanti, con la formazione di accumuli di fluidi (edemi) e gonfiori. I tipici sintomi di una sindrome post-trombotica sono:

  • Sensazione di pesantezza e dolore da tensione nell’estremità interessata
  • Accumuli di fluidi (linfedemi) con conseguente gonfiore nella zona dei piedi, nell’area dei malleoli e nella parte inferiore della gamba
  • Disturbi a livello di nutrizione della pelle con conseguente inscurimento del derma, assottigliamento della superficie della pelle, maggiore sensibilità e aspetto vitreo
  • Indurimenti (sclerosi) della pelle e del tessuto sottocutaneo
  • Prurito
  • Crampi ai polpacci e ai piedi, soprattutto durante la notte
  • Vene varicose
  • Difficoltà di guarigione delle ferite, anche in seguito a lievi lesioni
  • Limitazioni del movimento
  • Formazione di ulcere

Come viene trattata una sindrome post-trombotica?

Ein Mann hockt auf einer Wiese am Meer. Er trägt Kompressionsstrümpfe von Bauerfeind.

La sindrome post-trombotica viene di norma trattata combinando una terapia compressiva costante e la kinesiterapia. A tal fine vengono prescritte calze o fasciature compressive medicali abbinate all’esecuzione di esercizi di ginnastica medica che, favorendo lo sviluppo della forza, della mobilità e della circolazione sanguigna, influiscono positivamente sul disturbo. Una guarigione completa della sindrome post-trombotica attualmente non è tuttavia ancora possibile. Pertanto l’approccio terapeutico è mirato soprattutto al miglioramento della circolazione. Anche altre misure come il linfodrenaggio manuale contribuiscono ad alleviare la sensazione di tensione, il dolore ed i sintomi della congestione venosa. La cosiddetta angioplastica con stent, un intervento di chirurgia vascolare, offre una possibilità di trattamento operatorio della sindrome post-trombotica. Questo intervento prevede l’impianto di un tubicino in plastica o metallo nella vena soggetta a restringimento, permettendo così il passaggio del sangue. Questa terapia cosiddetta endovascolare, così come altre tecniche operatorie, come ad es. i trapianti di vene o la ricostruzione chirurgica delle valvole venose, hanno attualmente una frequenza di impiego di gran lunga inferiore rispetto al trattamento conservativo, non chirurgico. Prima di prendere in considerazione un intervento chirurgico, è necessario tentare tutte le misure di tipo conservativo.

Quali rischi porta con sé una sindrome post-trombotica?

Nell’ambito di una sindrome post-trombotica, la persona colpita sperimenta alterazioni della pelle e disturbi circolatori. Questo a lungo termine può portare alla formazione di ulcere aperte (ulcera varicosa, “ulcera venosa”). In questo stadio sono sufficienti piccole lesioni della pelle per provocare la formazione di ulcere. Questo si verifica principalmente nell’area dei malleoli. Le ulcere che presentano difficoltà di guarigione sono delle vere e proprie porte di accesso per gli agenti patogeni, con il conseguente rischio di sviluppare infiammazioni ed altri danneggiamenti dei tessuti. In caso di evoluzione in forme più gravi di queste infiammazioni batteriche, potrebbe rendersi necessaria l’amputazione. La sindrome post-trombotica richiede l’effettuazione di controlli medici a cadenza regolare, al fine di individuare tempestivamente eventuali infiammazioni o alterazioni metaboliche a livello della gamba interessata, per poterle trattare mediante l’adozione di misure adeguate.

Come possono aiutarmi le calze compressive medicali in caso di sindrome post-trombotica?

Darstellung der VenoTrain glider plus von Bauerfeind. Dies ist eine stabile Anziehhilfe für medizinische Kompressionsstrümpfe. Die Handhabung wird durch klappbare Griffe und ein ergonomisches Design erleichtert. Ein unabhängiges Institut prüfte den VenoTrain glider plus auf Anwendbarkeit auch bei eingeschränkter Mobilität.

Una costante terapia compressiva rappresenta tuttora lo strumento più importante per il trattamento della sindrome post-trombotica. Calze compressive medicali come VenoTrain® impuls, specificamente concepita per i disturbi venosi in stadio avanzato, scaricano le vene e contrastano lo sviluppo dei cosiddetti edemi da accumulo (linfedemi). In questo modo si ottiene una riduzione efficace del dolore e della sensazione di tensione, con un sensibile miglioramento del nutrimento della pelle e la conseguente diminuzione del rischio di formazione di ulcere. Al tempo stesso, il tessuto a maglia elastico non limita la libertà di movimento e ne favorisce un utilizzo in assolta comodità, sia durante le attività di ogni giorno che durante lo svolgimento di esercizi. La pressione esercitata dall’esterno su tutta la superficie della gamba agisce in profondità sulle vene, migliorando il reflusso del sangue verso il cuore e supportando durante il movimento la funzionalità delle valvole venose. Il tessuto traspirante delle calze compressive medicali VenoTrain® impuls svolge un’azione di regolazione dell’umidità e della temperatura, rivelandosi così estremamente confortevole e adatto ad ogni tipo di corporatura. La presenza di microfibra all’interno del tessuto rende le calze compressive medicali VenoTrain® impuls morbide, elastiche e di facile gestione: semplici da indossare e da togliere senza fatica.